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Sicurezza sul lavoro: la checklist completa di settembre per essere a norma

 

A partire da settembre i datori di lavoro devono confrontarsi con una serie di aggiornamenti in materia di salute e sicurezza, derivanti sia dal D.Lgs. 81/2008 (il cosiddetto Testo Unico) sia dalle ultime novità normative introdotte tra il 2024 e il 2025. La mancata applicazione di queste regole comporta sanzioni sempre più severe, ispezioni più frequenti e rischi concreti per la continuità aziendale.

Per orientarsi meglio, noi di Soterikon abbiamo elaborato una check list operativa che spiega, punto per punto, cosa fare per garantire la conformità e ridurre al minimo i rischi. 

 

Valutazione dei rischi, certificati e autorizzazioni

Il Documento di Valutazione dei Rischi (DVR) resta la base di ogni sistema di sicurezza. Il datore di lavoro ha l’obbligo di redigerlo, aggiornarlo e conservarlo. Da settembre, l’attenzione degli organi ispettivi sarà rivolta soprattutto alla completezza del DVR: non devono mancare riferimenti a rischi specifici (chimici, biologici, vibrazioni, radiazioni, microclima).

Ogni modifica strutturale, l’introduzione di nuove macchine o l’assunzione di personale con mansioni diverse comporta l’obbligo di revisione.

Occorre dimostrare che il DVR è vivo e aggiornato. I certificati relativi alla conformità delle attrezzature e le autorizzazioni sanitarie devono essere verificati periodicamente. L’assenza di questi documenti espone a multe elevate e, nei casi più gravi, alla sospensione dell’attività.

 

Sistemi di gestione della sicurezza

La tendenza normativa e ispettiva spinge verso un sistema organizzato di gestione. Non è obbligatorio adottare uno standard certificato (come ISO 45001), ma è sempre più consigliato.

Un sistema strutturato consente di tenere sotto controllo procedure, scadenze e responsabilità. Per esempio, la gestione dei DPI o la pianificazione delle prove di evacuazione non possono essere affidate all’improvvisazione. Il datore di lavoro deve predisporre procedure scritte e un meccanismo di verifica. Chi adotta un sistema documentato e coerente si trova in una posizione di vantaggio in caso di ispezioni o contenziosi.

 

Designazioni, nomine e deleghe delle figure aziendali della sicurezza

Uno degli obblighi più chiari è quello di nominare le figure previste dal D.Lgs. 81/2008:

  • il datore di lavoro (responsabile ultimo della sicurezza);

  • eventuali dirigenti e preposti, individuati con atto scritto;

  • il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP), interno o esterno;

  • il medico competente, quando vi sono rischi che richiedono sorveglianza sanitaria;

  • il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS);

  • gli addetti alle emergenze (antincendio, primo soccorso, evacuazione).

La novità degli ultimi mesi riguarda soprattutto i preposti: dal 2025 la loro formazione è biennale, con corsi specifici di aggiornamento. Questo significa che la nomina deve essere accompagnata da formazione e aggiornamenti certificati.

 

Informazione, formazione e addestramento dei lavoratori

L’Accordo Stato-Regioni del maggio 2025 ha cambiato le regole del gioco. I corsi sono stati ridefiniti in termini di durata e contenuti, con maggiore uniformità a livello nazionale.

Il datore di lavoro deve garantire:

  • corsi iniziali per ogni nuovo assunto, prima che entri effettivamente in attività;

  • aggiornamenti periodici (ogni 5 anni per i lavoratori, ogni 2 anni per i preposti);

  • addestramento pratico quando si usano attrezzature particolari o DPI complessi;

  • formazione obbligatoria per i datori di lavoro stessi, entro maggio 2027.

Con la rivalutazione delle sanzioni del 15,9% (luglio 2023), i costi per chi non forma adeguatamente i propri dipendenti possono essere molto pesanti.

 

Registro degli infortuni

Il registro non è più cartaceo come in passato: oggi deve essere gestito in formato elettronico, tramite gli strumenti messi a disposizione dall’INAIL. Il datore di lavoro deve assicurarsi che ogni infortunio, anche se di lieve entità, sia segnalato correttamente e inserito nel sistema. I dati raccolti servono a monitorare l’andamento degli infortuni e a ricalibrare il DVR. 

 

Sorveglianza sanitaria e rapporti con il medico competente

Dal gennaio 2025 sono entrate in vigore novità significative: non è più obbligatoria la visita al rientro dopo 60 giorni di assenza, ma è il medico competente a decidere se e quando effettuare la visita.

Il datore di lavoro deve mantenere un rapporto costante con il medico, fornendogli informazioni aggiornate su mansioni, esposizioni e modifiche organizzative. È consigliabile programmare incontri periodici per valutare l’andamento generale della salute dei lavoratori.

Un DVR aggiornato e condiviso con il medico competente permette di prevenire contestazioni e garantisce coerenza tra valutazione dei rischi e protocolli sanitari.

 

Manutenzione e controllo di attrezzature, macchine e impianti

Ogni macchinario deve essere oggetto di manutenzione periodica documentata. Questo significa che bisogna conservare i rapporti tecnici e i registri delle verifiche.

Gli ispettori verificano sempre più spesso la corrispondenza tra il manuale del costruttore, le schede di manutenzione e l’effettivo utilizzo del macchinario. Un guasto dovuto a mancata manutenzione non è mai visto come casuale, ma come responsabilità diretta del datore di lavoro.

 

Utilizzo e gestione dei DPI

I Dispositivi di Protezione Individuale non devono essere solo consegnati, ma gestiti. Questo implica la registrazione della consegna, l’addestramento al loro utilizzo e la sostituzione in caso di usura.

Un errore frequente è ritenere che la semplice distribuzione dei DPI basti a coprire l’obbligo. In realtà, la responsabilità rimane al datore di lavoro se il lavoratore non li usa correttamente o se i DPI non sono adeguati.

 

Gestione delle emergenze

Ogni azienda deve avere un piano di emergenza aggiornato. Dal 2025, le ispezioni danno particolare attenzione al coinvolgimento dei lavoratori: bisogna dimostrare che le squadre di emergenza sanno davvero come comportarsi.

 

Norme specifiche per cantieri temporanei e mobili

Per i cantieri valgono regole specifiche, spesso più stringenti. Dal 2025 è stato eliminato l’obbligo di una tessera identificativa separata, ma resta quello generale di riconoscimento ai sensi del D.Lgs. 81/08.

Il datore di lavoro che opera in edilizia deve verificare il rispetto delle regole su ponteggi, scavi e lavori in quota, documentando ogni fase. Con la campagna straordinaria Operazione Stop prevista dal Piano Integrato per la Salute e la Sicurezza, i cantieri sono tra i primi obiettivi delle ispezioni.

 

Registri vari e comunicazioni obbligatorie

Oltre al registro infortuni, l’azienda deve curare altre comunicazioni: nomina RLS, comunicazioni con INAIL, verbali di riunioni periodiche. Ogni documento deve essere tracciabile e disponibile in caso di controllo.

Il datore di lavoro deve evitare l’errore di concentrare tutto in un unico raccoglitore generico: meglio suddividere i registri e tenerli aggiornati in modo sistematico.

 

Verifiche consigliate per la conformità

Oltre agli obblighi strettamente normativi, esistono alcune aree che, pur non essendo sempre imposte dalla legge, migliorano la gestione della sicurezza e riducono i rischi ispettivi:

  • valutazione dell’ergonomia delle postazioni di lavoro, per prevenire malattie muscolo-scheletriche;

  • controllo dei parametri ambientali come illuminazione, ventilazione e pulizia;

  • monitoraggio della salute mentale, oggi sempre più rilevante;

  • aggiornamento costante delle procedure di emergenza.

Investire in queste verifiche significa prevenire problemi prima che diventino obblighi o, peggio, sanzioni.

 

Conclusioni

Essere a norma nel settembre 2025 significa avere un sistema vivo, capace di adattarsi ai cambiamenti normativi e alle esigenze reali dell’azienda.

Con questa checklist, i datori di lavoro hanno una traccia concreta per capire cosa serve davvero: un DVR aggiornato, procedure chiare, formazione certificata e rapporti costanti con le figure della sicurezza.

Soterikon accompagna le imprese in questo percorso, traducendo la normativa in soluzioni pratiche e sostenibili, con un approccio che riduce il rischio di errori e rende più semplice affrontare eventuali controlli.

 


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