SOTERIKON

Valutare il rischio sismico nei luoghi di lavoro

Il rischio di terremoto è presente in tutti i luoghi di lavoro. Non sappiamo come potrebbe comportarsi la terra da un momento all’altro. Nella storia recente abbiamo assistito a catastrofi naturali anche nel nostro Paese: interi comuni distrutti, monumenti andati persi e aziende tutte a ricostruire.

Il Testo Unico D.Lgs 81/08 specifica esplicitamente il bisogno della valutazione del rischio sismico e il suo inserimento nel Documento di Valutazione dei Rischi. Tuttavia, per alcuni datori di lavoro si tratta ancora di un fastidioso obbligo che prende loro tempo e denaro.

In questo articolo di Global Medical Service ci occuperemo della valutazione del rischio sismico nei luoghi di lavoro, come si effettua e quali sono gli obblighi dei datori di lavoro. 

 

rischio sismico

 

Rischio sismico: normativa di riferimento

Presso l’articolo 63 del Testo Unico sulla sicurezza sul lavoro si può leggere che gli edifici che ospitano i luoghi di lavoro o qualunque altra opera e struttura presente nel luogo di lavoro devono essere stabili e possedere una solidità che corrisponda al loro tipo d’impiego ed alle caratteristiche ambientali.

Nonostante si tratti di un rischio che non tutti prendono in considerazione, quello sismico è un pericolo che riguarda tutti gli imprenditori e che può manifestarsi senza preavviso. In Italia non tutte le strutture sono nuove e solide, tanto che i recenti terremoti hanno dimostrato una certa fragilità del nostro Paese sotto questo punto di vista.

Anche per questo motivo il Governo ha previsto il Sisma Bonus, un incentivo creato con la speranza di incoraggiare interventi di manutenzione ed efficientamento per contenere il rischio sismico nelle abitazioni e nelle aziende.

Nel febbraio 2017 è stato emanato il decreto n. 58 del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti per individuare le Linee guida per la classificazione del rischio sismico delle costruzioni. Attraverso un’attenta valutazione, è semplice comprendere come molte costruzioni non siano per niente affidabili e non rispettino i requisiti. E’ quindi necessario intervenire con misure di miglioramento, prevenzione e protezione dei lavoratori, per evitare infortuni e morti in caso di terremoto.

Obblighi del datore di lavoro

Il datore di lavoro ha il compito di valutare la vulnerabilità e la sicurezza sismica della struttura, programmando interventi idonei nel caso in cui rilevi delle  criticità. Queste devono essere inserite nel Documento di Valutazione dei Rischi (DVR), nel quale bisogna anche aggiungere specifiche procedure di intervento in caso di emergenza sismica.

Come si legge nell’articolo 64 del Testo Unico sulla sicurezza sul lavoro: i luoghi di lavoro, gli impianti e i dispositivi vengano sottoposti a regolare manutenzione tecnica e vengano eliminati, quanto più rapidamente possibile, i difetti rilevati che possano pregiudicare la sicurezza e la salute dei lavoratori.

Ricordiamo che le aziende indicate nel Testo Unico sulla sicurezza sul lavoro possono accedere alle procedure standardizzate di valutazione del rischio per individuare le vulnerabilità della propria azienda per quanto riguarda i terremoti. Invitiamo il lettore, a questo proposito, di approfondire l’argomento in questo nostro recente articolo.

A cosa prestare attenzione nella valutazione del rischio sismico nei luoghi di lavoro?

Quando un datore di lavoro effettua la valutazione del rischio sismico nei luoghi di lavoro, deve tenere conto di alcuni elementi. Prima tra tutte, la pericolosità sismica (o sismicità) ovvero la probabilità che si verifichino terremoti di una data entità, in una data zona ed in un prefissato intervallo di tempo. Ci sono infatti delle zone poste tra due placche tettoniche che sono molto più soggette a terremoti rispetto ad altre.

Discorso diverso è quello della vulnerabilità sismica, ossia la predisposizione di una costruzione a subire danni per effetto di un sisma di prefissata entità. Questo significa che una struttura antica e poco mantenuta ha un rischio più elevato di crollare rispetto a un edificio moderno e costruito appositamente per resistere alle oscillazioni.

Il datore di lavoro deve anche tenere conto dell’esposizione, il complesso di beni e attività che possono subire perdite per effetto del sisma. A tal proposito, deve anche considerare il rischio sismico, ovvero la misura dei danni attesi in un dato intervallo di tempo, in base al tipo di sismicità, di resistenza delle costruzioni e di antropizzazione (natura, qualità e quantità dei beni esposti). È determinato dalla combinazione della pericolosità (P), della vulnerabilità (V) e dell’esposizione (E).

Come si effettua la valutazione del rischio sismico?

Innanzitutto, il datore di lavoro deve basare la sua valutazione sulla Classificazione del Territorio adottata dallo Stato Italiano. A differenza che in passato, oggi tutte le zone d’Italia rientrano nella classificazione sismica, indicata con 4 livelli di pericolosità in base alla frequenza con cui si sono verificati i terremoti.

In secondo luogo, deve prendere in considerazione il giudizio di esperti che hanno redatto le Schede di vulnerabilità di I e II livello, appartenenti al Gruppo Nazionale per la Difesa dai Terremoti (GNDT) del CNR. Queste schede contengono, per ogni edificio, un indice di vulnerabilità in base ai parametri che rappresentano l’idoneità dell’edificio a sopportare il sisma. 

Questi rispecchiano i concetti di solidità e stabilità, la consistenza dell’edificio e la “Resistenza meccanica” nei confronti dei carichi statici e/o dinamici e dell’azione sismica.

Una volta individuati i pericoli sismici, è bene, nel breve periodo, rilevare eventuali criticità presenti e risolverle con interventi locali e, nel medio e lungo periodo, programmare interventi di miglioramento sismico. La valutazione deve essere supportata da esperti in materia, qualificati, mentre è compito del datore di lavoro, con l’aiuto del Servizio di Prevenzione e Protezione, individuare misure di prevenzione finalizzate alla riduzione della vulnerabilità e di protezione per la gestione delle emergenze.

Oltre agli interventi per l’efficientamento antisismico, il datore di lavoro ha l’obbligo di formare e informare i lavoratori sui rischi, ma anche di individuare gli addetti alla gestione delle emergenze, gli addetti antincendio e di primo soccorso.

Per rispettare tutti questi adempimenti, noi di Global Medical Service mettiamo a tua disposizione la nostra esperienza in ambito di medicina e sicurezza sul lavoro. Scopri i nostri servizi e i corsi per lavoratori a Milano e Melzo e non esitare a contattarci per saperne di più.

CONTATTACI