SOTERIKON

DVR microclima negli ambienti di lavoro: come si compila

Tra gli obblighi che interessano il datore di lavoro, vi è quello di realizzare un'attenta valutazione del rischio microclima negli ambienti di lavoro. Come si effettua questa procedura e come si redige il DVR microclima?

Approfondiamo l'argomento in questo articolo di Soterikon, società del Nord Italia che da vent'anni supporta le aziende nel rispetto degli adempimenti circa la sicurezza sul lavoro. Eroghiamo servizi di consulenza sulla tutela della salute dei lavoratori, di medicina del lavoro e anche corsi di formazione a Milano e Melzo, da seguire in aula o da remoto.

Vediamo ora cos'è il microclima e come si valutano i rischi a esso correlati negli ambienti di lavoro.

RICHIEDI PREVENTIVO

Cos'è il microclima?

Per microclima si intende quell'agente fisico che caratterizza un ambiente di lavoro sotto il punto di vista della percezione della temperatura. Gli ambienti di lavoro, infatti, sono caratterizzati da caldo o freddo, umidità relativa e correnti d'aria, tutti fattori che potrebbero influire sulla performance o sulla salute del lavoratore.

Infatti, condizioni microclimatiche poco confortevoli portano il dipendente a percepire freddo, o caldo, rallentando il suo lavoro per l'incapacità dell'organismo di adattarsi a certe situazioni climatiche. Inoltre, caldo, freddo, umidità e correnti d'aria possono causare problemi respiratori, a ossa e articolazioni, oppure invalidare il dipendente per un breve periodo di tempo a causa di malattie.

 

Obblighi del datore di lavoro previsti dal Testo Unico

Il D.Lgs 81/08 indica come obbligatoria la valutazione del rischio microclima negli ambienti di lavoro. Come vale per gli altri agenti fisici, i datori di lavoro devono considerare di tutti i rischi derivanti da esposizione a microclima in modo da identificare e adottare le opportune misure di prevenzione e protezione con particolare riferimento alle norme di buona tecnica ed alle buone prassi.

L'articolo 181 del Decreto Legislativo 81/08 contenuto nel Titolo VIII Capo I riporta che la valutazione dei rischi derivanti da esposizioni ad agenti fisici è programmata ed effettuata, con cadenza almeno quadriennale, da personale qualificato nell’ambito del servizio di prevenzione e protezione in possesso di specifiche conoscenze in materia. La valutazione dei pericoli è aggiornata ogni qual volta si verifichino mutamenti che potrebbero renderla obsoleta, ovvero, quando i risultati della sorveglianza sanitaria rendano necessaria la sua revisione. I dati ottenuti dalla valutazione, misurazione e calcolo dei livelli di esposizione costituiscono parte integrante del documento di valutazione del rischio.

La valutazione del rischio microclima è riportata sul documento di valutazione dei rischi. I fattori di cui il datore di lavoro deve tenere conto sono:

  • umidità e temperatura globale dell'aria

  • temperatura media radiante

  • velocità dell'aria

Questi sono i parametri che interessano i luoghi di lavoro, ma ce ne sono altri individuali di cui il titolare dell'azienda deve considerare. Per esempio, è bene prestare attenzione all'attività metabolica dell'individuo, alla mansione svolta e all'abbigliamento che il dipendente indossa per lavorare.

Tipi di ambienti di lavoro

In base alla valutazione del rischio microclima, è possibile dividere i luoghi di lavoro in diverse categorie:

  • ambienti termici moderati, ovvero dove non sono presenti vincoli dettati da esigenze produttive tali da impedire un intervento di carattere tecnico, organizzativo o procedurale che possa rendere l’ambiente termico confortevole ai fini del miglior svolgimento delle attività;

  • ambienti severi, ovvero dove sono presenti vincoli legati alle necessità produttive o alle condizioni ambientali che non consentono di poter conseguire le condizioni di comfort. Essi possono essere freddi o caldi. Nel primo caso, si possono manifestare iperglicemia, intorpidimento delle estremità fino all'ipotermia, mentre nel secondo caso il lavoratore rischia scottature, aumento della sudorazione, tachicardia, calo di riflessi e di energie, che possono compromettere la produttività del dipendente.

 microclima

 

Riduzione dei rischi da microclima

Una volta redatto il documento di valutazione dei rischi, il titolare dell'azienda ha l'obbligo di eliminare i rischi dalla fonte oppure, dove non è possibile, di ridurli. In nessun caso i lavoratori devono essere esposti a valori superiori ai valori limite di esposizione definiti dal Testo Unico sulla sicurezza sul lavoro.

Se questo accade, il titolare dell'impresa adotta misure immediate per riportare l’esposizione al di sotto dei valori limite di esposizione, individua le cause del superamento dei valori limite di esposizione e adegua di conseguenza le misure di protezione e prevenzione per evitare un nuovo superamento.

Tra le misure di prevenzione e protezione da rischio microclima c'è anche la formazione dei lavoratori in relazione al risultato della valutazione dei pericoli con particolare riguardo alle misure adottate, all’entità e al significato dei valori limite di esposizione e dei valori di azione, ai risultati della valutazione, misurazione o calcolo dei livelli di esposizione ai singoli agenti fisici, alle modalità per individuare e segnalare gli effetti negativi dell’esposizione per la salute, alle circostanze nelle quali i lavoratori hanno diritto a una sorveglianza medica e agli obiettivi della stessa, alle procedure di lavoro sicure per ridurre al minimo i rischi derivanti dall’esposizione, all’uso corretto di adeguati dispositivi di protezione individuale e alle relative indicazioni e controindicazioni sanitarie all’uso.

Altra misura di prevenzione fondamentale contro i rischi legati al microclima è la sorveglianza sanitaria. Essa è effettuata dal medico competente e, se evidenzia un’alterazione apprezzabile dello stato di salute correlata ai pericoli lavorativi, egli ne informa il lavoratore e, nel rispetto del segreto professionale, il datore, che provvede a sottoporre a revisione la valutazione dei pericoli, sottoporre a revisione le misure predisposte per eliminare o ridurre i pericoli e considerare del parere del medico competente nell’attuazione delle misure necessarie per eliminare o ridurre il rischio.

 

Conclusioni

Al termine del processo di valutazione del rischio sul microclima, i luoghi di lavoro dovrebbero presentare una serie di condizioni microclimatiche in sicurezza:

  • è necessario che i lavoratori dispongano di aria salubre in quantità sufficiente ottenuta preferenzialmente con aperture naturali e quando ciò non sia possibile, con impianti di areazione;

  • un impianto di aerazione deve essere sempre mantenuto funzionante;

  • se invece sono utilizzati impianti di condizionamento dell’aria o di ventilazione meccanica, essi devono funzionare in modo che i lavoratori non siano esposti ad aria fastidiosa;

  • gli stessi impianti devono essere periodicamente sottoposti a controlli, manutenzione, pulizia e sanificazione per la tutela della salute dei lavoratori in quanto qualsiasi sedimento o sporcizia potrebbe comportare un pericolo immediato per la salute dei lavoratori dovuto all’inquinamento dell’aria respirata e quindi deve essere eliminato rapidamente;

  • la temperatura degli ambienti deve essere adeguata all’organismo umano durante il tempo di lavoro, tenuto conto dei metodi di lavoro applicati e degli sforzi fisici imposti ai lavoratori;

  • gli ambienti non devono presentare un grado di umidità elevato e un movimento dell’aria fastidioso;

  • anche la temperatura dei locali di riposo, dei locali per il personale di sorveglianza, dei servizi igienici, delle mense e dei locali di pronto soccorso deve essere conforme alla destinazione specifica di questi locali;

  • le finestre, i lucernari e le pareti vetrate devono essere tali da evitare un soleggiamento eccessivo dei luoghi di lavoro, tenendo conto del tipo di attività e della natura del luogo di lavoro.

Quando non è conveniente modificare la temperatura di tutto l’ambiente, si deve provvedere alla difesa dei lavoratori contro le temperature troppo alte o troppo basse mediante misure tecniche localizzate o mezzi personali di protezione. Gli apparecchi a fuoco diretto destinati al riscaldamento dell’ambiente nei locali chiusi, devono essere muniti di condotti del fumo privi di valvole regolatrici ed avere tiraggio sufficiente per evitare la corruzione dell’aria con i prodotti della combustione, ad eccezione dei casi in cui, per l’ampiezza del locale, tale impianto non sia necessario.

Infine, per quanto riguarda l'umidità, nei locali chiusi delle aziende industriali nei quali l’aria è soggetta ad inumidirsi notevolmente per ragioni operative, si deve evitare, per quanto è possibile, la formazione della nebbia, mantenendo la temperatura e l’umidità nei limiti compatibili con le esigenze tecniche.

In Soterikon, ci occupiamo di servizi circa la salute e la sicurezza con consulenze sulla valutazione del microclima negli ambienti di lavoro. Affianchiamo le aziende nella sorveglianza medica con esami di laboratorio, strumentali e un team di esperti di salute e sicurezza. Scopri sul nostro sito tutti i corsi di formazione per lavoratori a Milano e Melzo, online e in aula e non esitare a contattarci per maggiori informazioni.

CONTATTACI