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I rischi da radiazioni ionizzanti

 

La protezione dei lavoratori dalle radiazioni ionizzanti è disciplinata da speciali disposizioni che si possono individuare all'interno del Testo Unico sulla sicurezza sul lavoro. Questi agenti fisici sono infatti molto pericolosi per la salute dei lavoratori, in quanto possono danneggiare le cellule del corpo, attaccando direttamente il DNA, e causando malattie gravi come il cancro.

Ecco perché è importante che il datori di lavoro effettui una corretta valutazione dei rischi da radiazioni ionizzanti. Scopriamo di più in materia, evidenziando anche ciò che è previsto dalle norme vigenti.  

 

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Quali lavoratori sono esposti a radiazioni ionizzanti?

Le radiazioni ionizzanti sono presenti in luoghi di lavoro anche abbastanza comuni. Per esempio, in studi veterinari o sanitari possono essere presenti macchinari che funzionano a raggi X, come quello della radioterapia e radiografie, i quali emettono radiazioni ionizzanti. I medici in ospedale che prestano assistenza a pazienti sottoposti a esami che richiedono l'uso di questi strumenti sono a elevato rischio.

In settore che impiegano e smaltiscono materiali radioattivi presentano radiazioni ionizzanti molto pericolose che vanno contenute, per evitare ricadute sulla salute dei lavoratori. In questi ambienti di lavoro sono presenti raggi gamma, ma anche particelle beta, raggi ultravioletti, tutti elementi che comportano gravi rischi per la salute.

Infine, un altro settore in cui sono impiegati molti operai è quello della produzione energetica.

L'esposizione di questi lavoratori a radiazioni ionizzanti possono causare non poche patologie, anche di grave entità, come carcinoma della tiroide, insorgenza di forme cancerogene nei soggetti irradiati, ma anche nei loro discendenti, tumori a livello sanguigno e cutaneo, oltre che malattie agli occhi.

  

radiazioni ionizzanti

 

Cosa sono le radiazioni ionizzanti?

Le radiazioni ionizzanti sono onde elettromagnetiche o particelle sub-atomiche ad alta energia che rendono le particelle della materia irradiata cariche. Questo processo prende il nome di ionizzazione. Nel corpo umano, la carica delle cellule coincide con la mutazione del loro DNA. Se vengono mutate le cellule del midollo osseo o della tiroide, per esempio, potrebbero insorgere leucemie o tumori dovuti allo scarso controllo del corpo nell'emanazione di ormoni.

In natura, esistono da sempre radiazioni ionizzanti, non si tratta di un prodotto creato artificialmente. Si possono trovare sotto forma di raggi cosmici, prodotti di decadimento dei cosiddetti nuclidi primordiali e molto altro.

Gli effetti delle radiazioni ionizzanti sono possibili grazie alla loro modalità di propagazione che avviene sotto forma di onde elettromagnetiche (raggi X e raggi gamma) o di particelle subatomiche (alfa e beta).

Le radiazioni ad alta energia presentano una bassa lunghezza d'onda e un'alta frequenza e quindi possono irradiarsi nell'ambiente con massima facilità, andando a colpire la materia che si presenta sul loro percorso.

Pensiamo alla triste vicenda della centrale nucleare di Chernobyl e agli effetti che le radiazioni ionizzanti hanno avuto anche su persone residenti in Italia.

 

Come svolgere la valutazione del rischio da esposizione a radiazioni ionizzanti

La procedura di valutazione del rischio da radiazioni ionizzanti è indicata sia da INAIL che nel titolo XI del decreto legislativo n. 101/2020 circa la tutela dei lavoratori esposti a questi agenti fisici.

Innanzitutto, da quando le radiazioni in questione hanno trovato il loro impiego in ambito medico, energetico, di smaltimento di rifiuti ecc. sono stati imposti dei limiti sull'uso di macchinari che espongono i lavoratori a questi agenti fisici. Questi devono essere adottati solo se adeguatamente giustificati e se forniscono vantaggi assai superiori rispetto agli eventuali danni sanitari che potrebbe determinare il loro non utilizzo.

Qualora l'impiego di radiazioni ionizzanti fosse obbligatorio, il datore di lavoro ha l'obbligo di valutare il livello di esposizione dei lavoratori, i rischi correlati, la dose assorbita da ognuno e altri fattori.

Per la valutazione dell’esposizione a radiazioni ionizzanti, si impiegano le grandezze dosimetriche, unità di misura che consentono di comprendere l’energia depositata dalle radiazioni nel materiale che attraversano e la correlazione tra la dose di radiazione e l’effettivo rischio sanitario. Rispettivamente, queste misurazioni prendono il nome di grandezze di dose e grandezze radioprotezionistiche.

Queste ultime si dividono a loro volta in dose equivalente e dose efficace, che consentono di sommare le dosi da esposizione totale e parziale del corpo.

In base ai risultati raccolti, si può comprendere se il rischio da effetti da radiazioni siano:

  • acuti, se la radiazione è prodotta in un brevissimo lasso di tempo, ma con elevata intensità

  • cronici, se la radiazione è prodotta in un tempo prolungato, con bassa intensità

  • esterni o interni, in base all' origine della radiazione

  • globali o parziali, se l’esposizione, considerata omogenea, si riferisce al corpo intero o se colpisce soprattutto una parte dell’organismo.

 

Per info chiamaci allo 02.95.73.69.42

Ridurre il rischio delle radiazioni ionizzanti

Le attività di prevenzione e protezione del personale in una azienda sono disciplinate dal D.lgs. 101/2020. In particolare, questo testo di legge impone:

  • la nomina, da parte del titolare dell'azienda, di un esperto di radioprotezione, che possiede le cognizioni, la formazione e l'esperienza necessarie per gli adempimenti relativi alla valutazione del rischio;

  • la nomina del medico competente, responsabile della sorveglianza sanitaria;

  • la classificazione dei lavoratori, delle mansioni e delle aree in cui l'esposizione è maggiore;

  • la misurazione dell'esposizione a cui è sottoposto ogni lavoratore;

  • limiti di esposizione per il corpo intero e per le singole parti dell'organismo;

  • procedure per le esposizioni non pianificate, derivanti da situazioni particolari, di emergenza, ecc.

  • analisi del rischio da radionuclidi di origine naturale, in particolare radon.

Per prevenire tumori e altre gravi patologie dovute a un ambiente dove si opera irradiato da radiazioni, il titolare dell'azienda deve intervenire:

  • riducendo l'esposizione dei lavoratori, attraverso l'introduzione di speciali macchinari con meno emissioni di radiazioni, la turnazione del lavoro ecc.

  • sottoponendo il personale aziendale a formazione adeguata per la gestione e protezione dalle radiazioni;

  • sottoponendo le persone impiegate a visite mediche periodiche.

 

Conclusioni

In Soterikon affianchiamo gli imprenditori nell'analisi dei rischi presenti nelle loro aziende, tra cui quelli derivanti dall'esposizione a radiazione ionizzante. Non solo: accanto ai servizi di consulenza, eroghiamo corsi di formazione per lavoratori a Milano e Melzo e servizi di medicina del lavoro.

Le radiazioni ionizzanti causano, nella maggior parte degli operai irradiati, forme di cancro e tumori anche molto gravi che possono compromettere la quotidianità del singolo individuo ed esporlo anche al pericolo di morte. Ogni titolare di azienda deve essere in grado di condurre un'attenta analisi dei pericoli presenti nella sua impresa, contribuendo alla tutela del benessere dei suoi impiegati e alla prevenzione di tumori e altre patologie.

Per effettuare l'analisi del pericolo dovuto alle radiazioni, non esitare a contattare Soterikon e a richiedere maggiori informazioni a riguardo.

 

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