Formazione obbligatoria dei lavoratori: il cuore della sicurezza aziendale
La formazione dei lavoratori non è un adempimento burocratico: è uno strumento concreto di tutela, prevenzione e crescita. Ogni datore di lavoro, in qualsiasi settore operi, ha il dovere di garantire che i propri collaboratori conoscano i rischi connessi alla loro attività e sappiano come evitarli. È il primo passo per ridurre gli infortuni, migliorare il clima aziendale e proteggere sia le persone sia l’impresa.
In Italia, la materia è regolata dal Decreto Legislativo 81/2008 e dall’Accordo Stato-Regioni sulla formazione per la sicurezza sul lavoro, oggi unificato nel testo approvato il 17 aprile 2025 ed entrato in vigore il 24 maggio 2025.
Ma al di là delle sigle e degli articoli di legge, la formazione resta un pilastro per ogni azienda che voglia lavorare in sicurezza e con responsabilità.
Perché la formazione è obbligatoria
L’obbligo di formazione deriva dall’articolo 37 del D.Lgs. 81/08, che impone al datore di lavoro di assicurare a ogni dipendente “una formazione sufficiente e adeguata in materia di salute e sicurezza”. Questo principio ha due scopi fondamentali:
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Prevenire incidenti e infortuni, rendendo i lavoratori consapevoli dei rischi e delle corrette procedure operative.
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Garantire la conformità normativa, evitando sanzioni che possono arrivare fino alla sospensione dell’attività.
La formazione obbligatoria riguarda ogni livello aziendale: lavoratori, preposti, dirigenti e anche lo stesso datore di lavoro, se assume il ruolo di RSPP.
La normativa prevede percorsi specifici per ciascun ruolo aziendale. Ogni figura ha compiti diversi, e quindi diverse responsabilità e competenze da acquisire.
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Lavoratori: devono ricevere una formazione generale di 4 ore (uguale per tutti) e una formazione specifica che varia in base al livello di rischio dell’azienda (4 ore per rischio basso, 8 ore per rischio medio, 12 ore per rischio alto).
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Preposti: hanno un ruolo di supervisione e devono frequentare un corso di 12 ore con aggiornamento biennale. La formazione deve avvenire in presenza o in videoconferenza, per garantire interazione e scambio con il docente.
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Dirigenti: devono conoscere gli obblighi gestionali e organizzativi legati alla sicurezza. Il corso base dura 12 ore, con aggiornamento ogni 5 anni.
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Datori di lavoro RSPP: devono frequentare un percorso di almeno 16 ore, con un modulo aggiuntivo per chi opera nei cantieri.
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RSPP e ASPP: seguono percorsi di formazione e aggiornamento più articolati, previsti dagli specifici accordi di settore.
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Utilizzatori di attrezzature particolari (come carrelli elevatori, gru, piattaforme, escavatori) devono seguire corsi con addestramento pratico e prove finali.
Ogni corso deve essere completato prima dell’inizio dell’attività lavorativa. Non è più possibile assumere un dipendente e rimandare la formazione: chi lavora senza averla ricevuta espone l’azienda a sanzioni molto gravi.
Come deve essere erogata la formazione
La normativa riconosce diverse tre modalità di erogazione, per adattarsi alle esigenze delle aziende e garantire efficacia formativa. La formazione in presenza è la più tradizionale e resta la più adatta per corsi pratici, addestramenti e aggiornamenti operativi. Favorisce il confronto diretto con i docenti e la partecipazione attiva.
La videoconferenza sincrona avviene in tempo reale tramite piattaforme digitali, con possibilità di interazione tra docente e partecipanti. È considerata equivalente alla formazione in aula, a patto che sia tracciata e registrata.
C’è poi l’E-learning (formazione asincrona) che consente di seguire moduli registrati in autonomia, in tempi e luoghi flessibili. È ammessa solo per determinati corsi (formazione generale, aggiornamenti, corsi dirigenti e parte della formazione dei preposti). Per i corsi che prevedono addestramento pratico, come quelli per l’uso di attrezzature o per il primo soccorso, la parte pratica deve obbligatoriamente svolgersi in presenza.
Ogni percorso formativo si conclude con una verifica dell’apprendimento, che attesta la comprensione dei contenuti e l’idoneità del partecipante. Solo dopo il superamento del test viene rilasciato l’attestato valido ai fini di legge.
Gli aggiornamenti periodici
La formazione non è un evento isolato, ma un processo che si rinnova nel tempo. Il lavoratore deve aggiornare le proprie competenze almeno ogni cinque anni, con un corso di minimo 6 ore. Per i preposti, invece, l’aggiornamento è biennale, a causa del ruolo di controllo che ricoprono.
Gli aggiornamenti non servono solo a “rinfrescare” concetti già acquisiti, ma a integrare nuove normative, tecnologie e procedure aziendali. Una formazione statica perde efficacia: il mondo del lavoro cambia, e con esso devono evolversi le competenze in materia di sicurezza.
Ogni corso deve essere documentato in modo preciso. Il datore di lavoro ha l’obbligo di conservare gli attestati di frequenza e superamento dei test, i registri delle presenze, i programmi dei corsi e i nominativi dei docenti, la documentazione relativa agli aggiornamenti.
In caso di ispezione, queste prove devono essere immediatamente disponibili. La mancanza o l’irregolarità di tali documenti comporta sanzioni, anche se il corso è stato effettivamente svolto.
Le sanzioni per mancata formazione
L’omissione della formazione obbligatoria è considerata una violazione grave della normativa sulla sicurezza. Il datore di lavoro che non forma correttamente i propri dipendenti rischia sanzioni amministrative fino a 10.000 euro, la sospensione dell’attività e, nei casi più gravi, responsabilità penale in caso di infortunio.
Le autorità competenti (Ispettorato del Lavoro, ASL, INAIL) hanno poteri di controllo e possono richiedere la documentazione o ispezionare i corsi in corso di svolgimento.
Ma il vero rischio non è solo economico. La mancata formazione compromette la sicurezza quotidiana: un lavoratore che non conosce i rischi, o che non è addestrato a gestirli, è esposto a pericoli che possono avere conseguenze gravi.
Come pianificare la formazione in azienda
Per evitare errori o sovrapposizioni, è utile adottare una pianificazione strutturata della formazione. Ogni azienda dovrebbe:
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Mappare i ruoli e i rischi presenti, individuando per ciascuno il tipo di corso necessario.
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Stabilire un calendario formativo annuale, coordinando i corsi con le scadenze degli aggiornamenti.
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Verificare la validità degli attestati dei nuovi assunti o di chi cambia mansione.
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Affidarsi a un ente accreditato, come Soterikon, che garantisce docenti qualificati, programmi conformi alla normativa e tracciabilità completa.
Un sistema di formazione ben organizzato riduce i rischi e semplifica la vita al datore di lavoro, che può concentrarsi sull’attività produttiva sapendo di essere in regola.
Il valore della formazione secondo Soterikon
Soterikon considera la formazione un atto di responsabilità, non un obbligo da adempiere per evitare sanzioni. Ogni corso è progettato per coinvolgere attivamente i partecipanti, con un linguaggio chiaro, esempi pratici e contenuti aggiornati alla realtà lavorativa.
L’obiettivo è trasformare la formazione in un’esperienza utile, che migliori davvero la sicurezza e la consapevolezza dei lavoratori. I nostri servizi comprendono:
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corsi in presenza, e-learning e videoconferenza per lavoratori, dirigenti, preposti e RSPP;
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aggiornamenti periodici con reminder automatici;
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gestione completa della documentazione e dei registri formativi;
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consulenza normativa continua e supporto durante eventuali ispezioni.
Grazie a un team di docenti certificati e medici competenti, Soterikon assicura percorsi conformi, efficaci e facilmente integrabili nei ritmi aziendali.
Contattaci per ricevere una consulenza personalizzata e costruire insieme un piano formativo efficace, conforme alla legge e realmente utile per i tuoi lavoratori.
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