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Sorveglianza sanitaria: tutte le novità operative dal giugno 2025

 

A partire da giugno 2025, cambia il modo in cui le aziende devono gestire le visite mediche e la sorveglianza sanitaria dei lavoratori. I nuovi obblighi coinvolgono sia il medico competente sia il datore di lavoro, con impatti diretti su visite preventive, valutazioni di rientro, controlli sanitari e gestione della documentazione.

Soterikon è pronta ad affiancare le imprese in questa fase di adeguamento, offrendo un supporto pratico nella definizione dei protocolli sanitari, nella scelta dei medici competenti e nella gestione delle scadenze. Con Soterikon affronti i nuovi obblighi sanitari in modo chiaro e senza complicazioni

Vediamo in dettaglio cosa cambia e quali azioni conviene pianificare sin da subito.

 

Visite mediche preventive e preassuntive: cosa prevede la nuova gestione

Dal 2025, la visita medica preventiva per verificare l’idoneità alla mansione non può più essere svolta dal dipartimento di prevenzione dell’ASL. L’unico soggetto autorizzato è il medico competente aziendale, già individuato dal datore di lavoro. Questo cambia il punto di partenza di ogni rapporto lavorativo, spostando la responsabilità di valutazione su una figura direttamente scelta dall’azienda.

Il medico competente dovrà tenere conto di eventuali esami clinici già effettuati dal lavoratore, se recenti e validi, evitando così esami ripetitivi. Il controllo sarà più mirato, riducendo tempi, costi e inutili duplicazioni. Anche il giudizio finale dovrà essere tracciato nella cartella sanitaria e di rischio con indicazione puntuale della mansione valutata.

Questa nuova impostazione va gestita con attenzione: per ogni nuova assunzione sarà necessario prenotare tempestivamente la visita, verificare se il lavoratore dispone già di documentazione valida e aggiornare correttamente il protocollo sanitario aziendale. Non si potrà più delegare il compito a enti esterni non autorizzati.

Per le aziende che effettuano più assunzioni contemporaneamente o che gestiscono cantieri mobili, diventa importante avere un sistema agile di gestione sanitaria che consenta di programmare le visite in tempi rapidi e senza discontinuità operative.

 

 

 

Visite di rientro: quando sono obbligatorie e come vanno gestite

Un altro cambiamento riguarda le visite mediche di rientro dopo un’assenza prolungata. Prima erano obbligatorie per tutti i lavoratori assenti oltre i 60 giorni, ora spetta al medico competente valutare caso per caso se sia effettivamente necessario effettuare una nuova visita.

La decisione deve tenere conto dello stato di salute del lavoratore, della durata dell’assenza, delle caratteristiche della mansione svolta e di eventuali patologie note. Se non viene svolta una visita, il medico è comunque tenuto a esprimere un giudizio formale di idoneità prima del reinserimento operativo.

Questa modifica introduce una gestione più flessibile, ma anche più impegnativa dal punto di vista documentale. Il datore di lavoro deve informare il medico competente di ogni assenza superiore ai 60 giorni e attivare le verifiche necessarie. La documentazione deve essere chiara e archiviata correttamente, perché potrà essere oggetto di controlli successivi da parte degli enti di vigilanza.

Nelle aziende con alta rotazione o con lavori a rischio (movimentazione manuale carichi, esposizione a sostanze chimiche, uso di macchinari), questa nuova procedura richiede una comunicazione puntuale tra risorse umane e medico competente, per evitare che un lavoratore riprenda servizio senza le condizioni di sicurezza richieste.

 

Controlli sui medici competenti e nuovi strumenti per le imprese

Dal 2025, il Ministero della Salute inizierà a effettuare controlli periodici sui medici competenti, per verificare il possesso e il mantenimento dei crediti formativi obbligatori. Verrà utilizzata l’anagrafe nazionale, che raccoglie i dati relativi alla formazione continua. Le aziende potranno così verificare in modo diretto se il proprio medico è abilitato e aggiornato.

Questo porta a una maggiore responsabilizzazione nella scelta del professionista. Non sarà più possibile affidarsi a medici che non rispettano i requisiti, perché i giudizi di idoneità rilasciati potrebbero essere contestati o invalidati in fase ispettiva. I datori di lavoro dovranno tenere sotto controllo anche questo aspetto, chiedendo al medico competente di produrre regolarmente la documentazione che attesta la validità dei requisiti.

In parallelo, le aziende dovranno aggiornare il proprio protocollo sanitario, adattandolo alle nuove disposizioni. Il protocollo dovrà indicare con precisione i rischi legati alle singole mansioni, la frequenza delle visite e i criteri utilizzati per ogni tipo di valutazione.

In arrivo anche un cambiamento legato agli accertamenti su alcol e sostanze, con le modalità definitive che saranno stabilite da un accordo Stato-Regioni entro la fine del 2024. Le nuove regole si applicheranno da giugno 2025 e andranno a sostituire quelle attualmente in vigore. Le imprese dovranno aggiornare i regolamenti interni e, dove previsto, integrare gli accertamenti nei protocolli aziendali.

 

Ricorsi sanitari e responsabilità: nuovi doveri per lavoratori e datori

Se un lavoratore non è d’accordo con il giudizio di idoneità rilasciato dal medico competente (per esempio, dichiarazione di inidoneità alla mansione), ha la possibilità di presentare ricorso entro 30 giorni all’ASL. Il servizio sanitario potrà eseguire ulteriori verifiche, modificare o confermare il giudizio iniziale.

Per l’azienda, questo significa dover sospendere temporaneamente l’assegnazione alla mansione, conservare tutta la documentazione sanitaria, e attendere la decisione definitiva dell’autorità. In caso di revoca del giudizio, sarà necessario ricalibrare il percorso del lavoratore, eventualmente adattando la mansione o attivando ulteriori tutele.

Il datore di lavoro assume un ruolo attivo nella corretta applicazione di tutte le nuove procedure: deve informare il medico di ogni condizione che richieda valutazione, assicurarsi che le visite siano svolte entro i tempi previsti, conservare i referti e aggiornare i registri aziendali. Ogni mancanza potrà essere oggetto di sanzione, in caso di infortuni o ispezioni.

Le novità introdotte spingono verso una sorveglianza sanitaria più efficace, ma anche più consapevole. Il focus si sposta dalla burocrazia alla qualità della valutazione, valorizzando il ruolo del medico competente e riducendo visite inutili o ripetitive.

 

Cosa fare adesso per non farsi trovare impreparati

Le nuove disposizioni non devono essere sottovalutate. Per non trovarsi in difficoltà, è utile agire in anticipo:

  • Verificare i requisiti del proprio medico competente, chiedendo documentazione sui crediti formativi aggiornati.

    Aggiornare il protocollo sanitario aziendale, includendo le nuove modalità di visita, le scadenze e i rischi specifici per ciascuna mansione.

Conviene anche rivedere le procedure di comunicazione tra HR e medico, aggiornare i contratti con gli studi esterni e organizzare una formazione interna per spiegare le nuove regole a chi gestisce il personale. In caso di contenzioso sanitario o ricorsi, avere tutto documentato può evitare lunghe attese e problemi operativi.

Soterikon è al fianco delle imprese per affrontare ogni aspetto legato alla sorveglianza sanitaria, dalla verifica dei requisiti dei medici alla redazione dei protocolli. Il nostro supporto ti permette di tenere tutto sotto controllo: visite, documenti, comunicazioni e aggiornamenti. Se vuoi adeguarti alle novità 2025 senza perdere tempo, contattaci oggi.

 

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Scritto da Paolo Calderone 

Paolo Calderone

Con oltre 25 anni di esperienza nella gestione di servizi di medicina, formazione e sicurezza sul lavoro, offro soluzioni di consulenza personalizzate alle aziende che vogliono tutelarsi contro le sanzioni previste dal vasto quadro normativo in materia di sicurezza sul lavoro (D.Lgs 81/08).  Potete contattarmi su LinkedIn per una consulenza personalizzata e per assicurarvi che la vostra azienda sia in linea con le normative in materia di sicurezza sul lavoro. Investire in sicurezza sul lavoro non solo protegge la vostra azienda, ma anche i vostri dipendenti e la vostra reputazione.


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