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Sicurezza sul lavoro: gli obblighi per le imprese familiari

 

Leggendo il D.Lgs n 81 2008, si nota spesso che le imprese familiari sono esenti da alcuni obblighi. In questo articolo scopriremo cosa si intende con il termine impresa familiare e cosa prevede per questo tipo di organizzazione il Testo Unico sulla sicurezza sul lavoro.

Spesso non è chiaro come le imprese familiari debbano gestire gli obblighi circa la salute e sicurezza degli impiegati, ma è bene fare chiarezza. Infatti, in caso di inadempimento, non solo si rischiano multe molto salate, ma anche di mettere in pericolo i lavoratori.

Quindi, è bene sapere che cosa prevede la legge circa queste organizzazioni e rispettare tutti gli obblighi.

 

Cos'è una impresa familiare?

Impresa familiare indica un'azienda in cui operano i parenti entro il terzo grado e gli affini entro il secondo grado o i coniugi del datore di lavoro. Non rientrano nelle imprese familiari quelle aziende in cui più cari o coniugi stipulano un contratto di società.

Come si legge nel Testo Unico sulla sicurezza sul lavoro, le imprese familiari sono esenti da alcuni obblighi. Intanto si nota che in tutti i luoghi di lavoro dove ci siano lavoratori deve essere organizzato un servizio di prevenzione e protezione, esclusi gli addetti ai servizi domestici e familiari.

E' vero che l’Articolo 230-bis del Codice Civile alleggerisce un po' il carico di obblighi del datore di lavoro nel caso in cui i suoi dipendenti coincidano con i suoi cari, ma comunque non bisogna sottovalutare le condizioni di salute e sicurezza dei componenti dell'impresa familiare.

Obblighi secondo il Codice Civile

I componenti dell’impresa familiare di cui all’articolo 230-bis del Codice civile (riportato nell' articolo 21 del D.Lgs 81/08) devono:

  • utilizzare attrezzature di lavoro in conformità alle disposizioni come indicato dal Titolo III del Testo Unico sulla sicurezza sul lavoro e indossare i dispositivi di protezione individuale secondo le indicazioni del responsabile del servizio di prevenzione e protezione (se questo obbligo non viene rispettato, il componente della famiglia rischia l’arresto fino a un mese o l’ammenda da 219,20 a 657,60 euro);

  • munirsi di dispositivi di protezione individuale ed utilizzarli conformemente alle disposizioni (se questo obbligo non viene rispettato, il componente della famiglia rischia l’arresto fino a un mese o l’ammenda da 219,20 a 657,60 euro);

  • munirsi di apposita tessera di riconoscimento corredata di fotografia, contenente le proprie generalità, qualora effettuino la loro prestazione in un luogo di lavoro nel quale si svolgano attività in regime di appalto o subappalto.

Per quanto riguarda poi il servizio di prevenzione e protezione, nell'art 230 bis del codice civile si legge anche che i componenti dell’impresa familiare hanno facoltà di beneficiare della sorveglianza sanitaria e partecipare a corsi di formazione specifici in materia di salute e sicurezza sul lavoro, incentrati sui rischi propri delle attività svolte.

Se quest'ultimo obbligo non è rispettato, allora i componenti dell’impresa familiare, i lavoratori autonomi, i coltivatori diretti del fondo, i soci delle società semplici operanti nel settore agricolo, gli artigiani e i piccoli commercianti devono pagare una sanzione amministrativa di 54,80 euro, fino a 328,80 euro.

 

Redazione DVR per impresa familiare, ecco cosa dice il Testo Unico

Il Documento di valutazione dei rischi è un documento importantissimo in quanto raccoglie le informazioni sui pericoli che caratterizzano un'azienda, in modo da ridurli e rendere la permanenza dei lavoratori negli ambienti più sicura.

Tutte le imprese hanno l'obbligo di redigere il documento di valutazione dei rischi, ma non quelle familiari. Il Decreto Legislativo, infatti, prevede che il titolare della Partita IVA come ditta individuale o qualora presenti dei collaboratori che coincidono con parenti o coniugi non sia riconosciuto come datore di lavoro.

L'impresa familiare non presenta una struttura organizzativa e non deve quindi rispettare gli obblighi previsti da norme speciali per le altre aziende.

Altri obblighi del datore di lavoro: i cantieri

I datori di lavoro delle imprese familiari con meno di dieci addetti adottano le misure conformi alle prescrizioni di sicurezza e di salute per la logistica del cantiere. Tra queste, per esempio, la presenza di spogliatoi, docce, lavabi, locali di riposo, ma anche la corretta illuminazione dei luoghi di lavoro, areazione e molto altro.

I datori poi predispongono l’accesso e la recinzione del cantiere con modalità chiaramente visibili e individuabili, curano la disposizione o l’accatastamento di materiali o attrezzature in modo da evitarne il crollo o il ribaltamento, la protezione dei lavoratori contro le influenze atmosferiche che possono compromettere la loro sicurezza e la loro salute, le condizioni di rimozione dei materiali pericolosi, previo, se del caso, coordinamento con il committente o il responsabile dei lavori, che lo stoccaggio e l’evacuazione dei detriti e delle macerie avvengano correttamente, redigono il piano operativo di sicurezza.

Quindi, come riportato dall' Art. 26, in caso di contratti di appalto o subappalto, il titolare dell'impresa familiare diventa datore e deve: verificare l’idoneità tecnico-professionale dell’Impresa Appaltatrice, acquisire il certificato d’iscrizione alla Camera di Commercio, Industria ed Artigianato e fornire all’Appaltatore dettagliate informazioni sui rischi esistenti nell’ambiente di lavoro e sulle misure di prevenzione e protezione adottate.

 

Imprese familiari e corsi di formazione

Il datore di lavoro assicura che ciascun lavoratore riceva una formazione sufficiente ed adeguata in materia di salute e sicurezza, anche rispetto alle conoscenze linguistiche si legge nell'articolo 37 del Decreto Legge sulla sicurezza sul lavoro.

Tuttavia, questo non vale per le imprese familiari. In alcuni casi, comunque, il titolare dell'azienda può decidere di sottoporre a formazione i suoi dipendenti. In altri casi, invece, anche per i collaboratori familiari è obbligatorio seguire i corsi di sicurezza, come nel caso di attività svolte in ambienti confinati e sospetti di inquinamento.

Durante la formazione si affrontano la definizione di rischio, ma anche di danno, prevenzione, protezione, organizzazione della prevenzione aziendale, diritti e doveri dei vari soggetti aziendali, organi di vigilanza, controllo, assistenza. Vengono definite le disposizioni per il corretto utilizzo delle attrezzature di lavoro e dei DPI, come indicato nel titolo III del Testo Unico.

Se vuoi ottenere maggiori informazioni sugli adempimenti delle imprese familiari o cerchi corsi di formazione sulla sicurezza sul lavoro a Milano o Melzo, non esitare a contattarci.

 

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Scritto da Paolo Calderone 

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Paolo Calderone

Professionista con più di 25 anni di esperienza maturati nell’ambito della gestione dei servizi di medicina, formazione e sicurezza sul lavoro, fornisce consulenza alle Aziende che desiderano tutelarsi da tutte le sanzioni in cui si potrebbe incorrere a causa del vasto quadro normativo concernente la sicurezza sul lavoro (D.Lgs 81/08). Docente dei corsi di formazione per le figure professionali previste dal D.lvo 81/08.


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